ApprendiNetwork

Blue Whale e purchè se ne parli

Eccoci, ci sono caduta anch’io, ma solo per un post, giuro. Non posso non affrontare il tema, ma non voglio neanche dare troppa visibilità ad un argomento che ne ha già avuta abbastanza, per i miei gusti, quindi cercherò di dire la mia in modo chiaro ed il più possibile sintetico. Il tema è Blue Whale, il “gioco” dagli intenti suicidari rivolto agli adolescenti, che pare abbia già mietuto numerose vittime e che corre online.

Se non lo avete già fatto vi invito a leggere il post “Blue whale:la leggenda urbana, gli errori delle Iene e come i media dovrebbero parlare di suicidio” de La valigia blu, perché mi è sembrato l’ articolo più obiettivo ed utile sul tema.

Ora, la mia personale opinione è che nel nostro paese (negli altri non saprei) Blue Whale sia stata fatta arrivare: i giornali e la stampa hanno creato il fenomeno, giocando sulla sua inquietante attrattività per ottenere audience.

Che suicidio ed adolescenza vadano spesso a braccetto non è una novità, ma più spesso di quanto si creda i ragazzi fantasticano sulla morte senza, per fortuna, giungere al gesto estremo o tentarlo. Molti miti giovanili evocano il suicidio, da Kurt Cobain,per parlare alla mia generazione, a Salmo di “Morte in diretta” per i più giovani, passando per chissà quanti altri. Per non parlare della serie tv “Tredici” che dà voce alle motivazioni che hanno spinto una giovane a togliersi la vita.

Nel periodo di grande cambiamento fisico e psichico che è l’ adolescenza, gli amori, le amicizie, i conflitti e le passioni vengono vissuti in maniera molto intensa e sicuramente negli inevitabili momenti di crisi l’ idea di un’ uscita di scena plateale ha il suo fascino. Ma tra il dire ed il fare ci sono in mezzo le famiglie, la scuola, gli amici veri, figure adulte di riferimento come educatori, allenatori ecc.. insomma, tutto quello che rende l’ idea di suicidio una mera fantasia ed il togliersi la vita l’eccezione e non la regola. Questo, almeno, vale per tutti quei ragazzi che hanno punti di riferimento in grado di dare loro un seppur minimo equilibrio e che agiscono da fattori protettivi. Ma vale anche per quegli adolescenti che si trovano in situazioni meno idilliache, per i quali le difficoltà sono all’ordine del giorno e che spesso sviluppano una buona dose di resilienza che li rafforza ed allontana da idee suicide. Questi sono dati di fatto che ci tranquillizzano, ma allo stesso tempo non dobbiamo mettere la testa sotto terra come gli struzzi: una seppur minima parte di ragazzi che si toglie la vita esiste e c’è sempre stata anche senza Blue Whale. A volte si è trattato di morti annunciate, a volte inaspettate, altre ancora di atti dimostrativi finiti male. Nessuno può saperlo, perché purtroppo il suicidio le motivazioni se le porta nella tomba.E porta con sé anche quelli che rimangono, immersi nel dolore e nei sensi di colpa.

Ma quindi, noi comuni mortali, cosa possiamo fare di fronte ad un quadro così disarmante? Ricette non ce ne sono, ma credo che l’alleanza fra gli adulti sia un’ottima strategia, perché sei occhi vedono meglio di due.Ed anche verificare che ci sia una rete di supporto ai ragazzi, che li sostenga nei momenti di crisi,mi sembra un’ altro fatto importante, dato che i genitori non possono essere onnipresenti ed onniscienti. Poi suggerirei di trovare le occasioni per parlare con i ragazzi di tutto, soprattutto di morte e di suicidio, argomenti tabù sui quali ci si confronta poco e quando la voce tace, la mente fantastica e crea mostri. È importante il modo in cui si affrontano tali temi e la cosa migliore è fare esattamente il contrario di quello che hanno fatto le Iene nel loro servizio: partire da quello che i ragazzi sanno per approfondire l’ argomento rispetto a come si sentono e a quali emozioni suscita in loro, senza aggiungere particolari e informazioni inutili, per non dire pericolose (grazie alle Iene che hanno elencato le regole della Blue Whale, ora anch’io so come si “gioca”!)

Beh quale occasione migliore della Balena Blu per rompere il ghiaccio con i ragazzi ed iniziare a parlare di temi scottanti?